Una procura sovranazionale dell’UE per le indagini penali relative a frodi IVA transfrontaliere!
Per l’Unione Europea è fondamentale tutelare i propri interessi finanziari garantendo ai cittadini la certezza di un corretto utilizzo del loro denaro.
Segnatamente è nevralgica l’azione dell’Ufficio Europeo per la Lotta alle Frodi (Olaf) nel contrasto alle irregolarità in sede di esecuzione del bilancio dell’Unione.
In questo contesto è sorta la PROCURA EUROPEA (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), nell’ottica di realizzare la compiuta riforma di Eurojust attraverso una più efficace difesa degli interessi finanziari dell’Unione mediante l’applicazione di un diritto penale più integrato con la strategia della Commissione.
Gli Stati membri, dal 2019, hanno recepito nei rispettivi ordinamenti nazionali la direttiva 2017/1371 (Pif) circa la lotta alle frodi in danno degli interessi finanziari dell’Unione.
Le nuove disposizioni hanno accresciuto la protezione del bilancio dell’UE armonizzando definizioni, sanzioni e termini di prescrizione circa i reati che ledano i suoi interessi finanziari.
Tale direttiva peraltro ha posto le basi per la PROCURA EUROPEA, che indaga sulle maxi frodi dell’I.V.A., in attuazione dell’art. 86 TFUE e del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio sulla cooperazione rafforzata e sull’istituzione, per l’appunto, della PROCURA EUROPEA (EPPO).
Il 28 settembre 2020, in Lussemburgo, la Procuratrice capo Laura Codrua Kövesi ed i sostituti procuratori europei (quello italiano è il Dott. Danilo Ceccarelli, per tanti anni alla Procura di Imperia) si sono insediati nella prima Procura sovranazionale dell’UE competente per indagini e procedimenti penali (europei).
Questo Ufficio Giudiziario diverrà operativo alla fine di quest’anno e vi parteciperanno ventidue Paesi, Italia e Francia incluse (non hanno ancora aderito:Ungheria, Irlanda, Polonia, Svezia,Danimarca).
L’azione dell’EPPO si concentrerà sulle frodi e su tutti i reati che ledano gli interessi finanziari dell’UE.
Dunque, un corposo elenco che va dalle condotte contro il bilancio comunitario e gli interessi finanziari dell’UE: frodi I.V.A. transfrontaliera oltre i dieci milioni di euro, corruzione, al riciclaggio ed alle truffe oltre i centomila euro.
E’ stimato che le frodi transfrontaliere causino, annualmente, un danno per almeno cinquanta miliardi di euro ai bilanci degli Stati UE; si consideri che, nel 2017, gli Stati membri hanno segnalato irregolarità fraudolente su fondi UE per circa cinquecento milioni.
L’EPPO, ossia la PROCURA EUROPEA, condurrà, dal Lussemburgo, le indagini penali sul territorio dei singoli Stati membri ed i casi saranno poi trattati dai Tribunali nazionali.
Attualmente, solo le Magistrature delle varie nazioni possono indagare e perseguire le frodi a danno del bilancio dell’UE; tuttavia, i loro poteri si arrestano ai confini nazionali, rivelandosi poco efficaci contro molti reati costruiti su schemi transfrontalieri.
Il nuovo Ufficio Giudiziario di Città del Lussemburgo colmerà, insomma, le attuali lacune della cooperazione giudiziaria (nonostante l’esistenza di organi quali Olaf od Eurojust) o delle indagini amministrative sulle irregolarità e sulle attività fraudolente nello spazio europeo.
La PROCURA EUROPEA lavorerà come un Ufficio Giudiziario unico in tutti i Paesi dell’UE partecipanti organizzando la collaborazione fra le forze dell’ordine europee e nazionali, oggi caratterizzata da iniziative investigative di natura quasi esclusivamente individuale.
L’EPPO è costruita su due livelli: uno centrale ed uno nazionale.
Quello centrale, in Lussemburgo, formato dal Procuratore capo europeo, da due vice e da ventidue procuratori europei (uno per ogni Paese partecipante).
Mentre il livello decentrato sarà rappresentato da Procuratori delegati europei che si troveranno nei Paesi dell’UE partecipanti.
Il livello centrale supervisionerà le indagini e i procedimenti giudiziari nazionali.
Di norma, saranno i Procuratori delegati europei a svolgere le indagini e l’azione penale nel loro paese.
La Procura Europea sovranazionale sostanzia quella cooperazione rafforzata introdotta col trattato di Amsterdam e legittima i gruppi di Stati ad organizzarsi su temi ad hoc che non rientrino già tra le competenze esclusive dell’UE.
Avocat Giuseppe Maria Gallo
- Patrocianante in Cassazione e Magistrature Supériori
- Avocato Penalista del Foro di Genova
- Ambasciatore di Genova nel Mondo