SANT’ELPIDIO A MARE : un piccolo tesoro, nascosto nelle Marche

Una città con al centro un suggestivo borgo medievale, ricco di palazzi nobiliari, maestose chiese e scrigni d’arte, e un vasto territorio delimitato da parchi fluviali e costellato da sapienti imprese artigiane, creative e innovative.
Sorge nell’entroterra marchigiano, su un colle dal quale si domina la campagna coltivata, la riviera del Conero e in lontananza si scorgono i Monti Sibillini.
Venite a scoprire il fascino della storia e l’intraprendenza imprenditoriale, la bellezza infinita degli scorci panoramici e l’ambiente naturale gelosamente preservato.
Sant’Elpidio a mare, Sant’Elpidio d’amare!

La Storia e il Territorio

Sant’Elpidio a Mare sorge in un’area già popolata dai Piceni e ha probabilmente origine con la distruzione barbarica della città romana di Cluana, alla foce del Chienti, dove si svilupperà dall’alto medioevo fino al XIII secolo la potente Abbazia benedettina di Santa Croce, che segnerà fortemente la storia e l’economia del territorio.

Il suo nome è legato all’abate Elpidio, vissuto secondo alcuni per lungo tempo in Cappadocia e poi trasferitosi nel Piceno, secondo altri originario della regione.

Un documento del 1151 prova che si andava allora formando il libero Comune, mentre è certa l’esistenza di un podestà di Sant’Elpidio nel 1214.

La cinta muraria

Risalgono alla seconda metà del Duecento diversi tratti della cinta muraria; la magnifica Torre Gerosolimitana fu edificata nel secolo successivo a scopo di controllo del litorale adriatico, benché siano pure evidenti nella sua costruzione significati mistico-religiosi.
Tra Due e Trecento il Comune partecipò alle lotte tra Papato e Impero schierandosi quasi sempre dalla parte del primo.

Tale scelta costò alla cittadina due saccheggi, il primo nel 1327 ad opera delle truppe del ghibellino fermano Mercenario da Monteverde, il secondo nel 1377 da Rinaldo da Monteverde, signore di Fermo, che le inferse un tale colpo – incendiò quattro delle sue cinque contrade – da provocarle un lungo periodo di decadenza.

Dopo la grave crisi aggravata dalle epidemie di peste, la cittadina gradualmente si risollevò grazie anche ad una avveduta politica di esenzioni fiscali volta ad attirare l’insediamento di forestieri e dalla dotazione di uno scalo portuale.

Nel Cinquecento fu edificato il palazzo del Comune, dotato poi di un notevole prospetto attribuito a Pellegrino Tibaldi e in seguito furono edificate, ristrutturate e decorate numerose chiese e conventi, che ancora oggi arricchiscono il patrimonio museale e monumentale della città.

L’economia di Sant’Elpidio a Mare è oggi fortemente caratterizzata dalla produzione calzaturiera, sviluppatasi essenzialmente nel secondo dopoguerra.

Non perdetevi questo suggestivo borgo medievale e lasciatevi sedurre dalle sue bellezze!

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