Il Beodo di Bordighera: il sentiero che ha incantato Claude Monet e Charles Garnier
In ogni stagione il sentiero del Beodo nasconde tesori sorprendenti e paesaggi meravigliosi, sospesi tra il mar Mediterraneo e la prima collina.
Una sorprendente passeggiata nel verde
Bastano pochi minuti di cammino per essere già immersi nel verde di olivi, palme, ginestre e mimose. Lungo il sentiero, che dal paese alto va verso l’entroterra seguendo il rio Sasso, si scoprono gioielli nascosti come il palmeto storico e il laghetto di Nestel: luoghi suggestivi dove fermarsi per una piccola pausa circondati dalla natura.
Garnier, Monet e la meraviglia del Beodo
Il Beodo è parte della tradizione di Bordighera; il sentiero segue il tracciato del primo acquedotto, che portava l’acqua dalla collina al centro storico fino alla fontana di Magiargè. Nella seconda metà dell’Ottocento Charles Garnier ha scritto del Beodo come di “una successione ininterrotta di tanti angoli nei quali si armonizzano forma ed eleganza” e Claude Monet, durante il suo soggiorno nel 1884, lo ha ritratto incantato dai colori della sua natura rigogliosa.
Informazioni
Dislivello: 30 m
Durata: 1 ora (andata e ritorno). La passeggiata termina all’altezza di uno stretto ponte sul torrente Sasso; da lì c’è la possibilità di proseguire su un tratto più ripido che conduce alla strada provinciale per Sasso e Seborga
Difficoltà: turistica. Si consiglia di indossare attrezzatura adeguata da trekking leggero
Parcheggio: Spianata del Capo, Bordighera alta