Tempesta Alex: ricostruire la fiducia nel futuro

Decine di abitazioni distrutte, rete stradale azzerata e 18 vittime tra morti e dispersi. Il bilancio sconcertante della tempesta che lo scorso ottobre ha colpito duramente diverse vallate di confine: Vermenagna e Argentina dalla parte italiana e Vésubie, Roya e Tinea sul versante francese. Ferite spaventose, 850 milioni di euro di danni stimati dal Dipartimento Alpi Marittime, che a distanza di mesi non sono ancora rimarginate. Nonostante una vera e propria gara di solidarietà e ingenti fondi stanziati per la ricostruzione, é difficile per gli abitanti guardare al futuro con ottimismo. Saranno infatti necessari ancora parecchi mesi prima che tutti i centri abitati siano nuovamente raggiungibili e che il collegamento stradale tra Francia e Italia sia ripristinato. Per tenere in vita le vallate è essenziale far ripartire le attività economiche in una ricostruzione che dovrà essere “sostenibile e resiliente”, come invocato dal presidente dell’Area Metropolitana di Nizza, che tenga conto di questa terribile esperienza per ripensare il rapporto tra attività umane e natura.

Natura che rappresenta una risorsa fondamentale per queste valli dalla forte vocazione turistica. Una filiera che cerca di ripartire con una ricca gamma di attività sportive, dal trekking al canyoning, e un patrimonio artistico e paesaggistico prezioso e relativamente risparmiato dalla tempesta. Diverse strutture turistiche sono riuscite a farsi trovare pronte all’appuntamento con la stagione estiva. Sul lato francese, La stazione termale di Berthemont e il resort 4 stelle “Pure Montagne”, per esempio, hanno riaperto le proprie porte ai turisti in tempi da record. Sul versante italiano, i resort della val Vermegnana “Limone Palace” e “Grande Hotel Principe” si sono preparati ad accogliere i visitatori puntando su gastronomia piemontese e attività outdoor, come il caratteristico concerto al lago di Terrasole. Segni di ripresa che fanno ben sperare dopo un’annata disastrosa per il settore e che evidenziano quanto la ripresa economica per queste valli passi anche da un rilancio del settore turistico.

Parlando di turismo e sostenibilità, viene naturale pensare alla miracolosa resistenza della rete ferroviaria, uscita relativamente indenne dalla distruzione di Alex. Il mezzo di trasporto prediletto dal turismo slow ha permesso in poche settimane di riprendere i collegamenti tra le due nazioni transalpine. É emersa chiaramente la necessità di investire nella rete ferroviaria, da sempre centrale per lo sviluppo della comunità, e ora ancora più essenziale. Oltre a un aumento delle corse e delle carrozze, di cui beneficerebbero sia i turisti sia i pendolari, centrale da un punto di vista turistico sarà la possibilità di raggiungere le valli partendo da Cuneo, da Ventimiglia o da Nizza e ritornando in giornata, valutando la possibilità di offrire servizi quali carrozze ristoranti e panoramiche.

la linea ferroviaria Cuneo-Nizza costituisce di per sé un’attrazione turistica, offrendo un punto di vista privilegiato sul paesaggio circostante, e rappresenta per gli abitanti delle valli un forte elemento di appartenenza al territorio transfrontaliero. Per questa sua peculiarità, la ferrovia ha contribuito a ispirare la creazione del progetto di cooperazione interregionale franco-italiana “ALCOTRA Vermenagna-Roya”Un programma volto a incrementare lo sviluppo del turismo sostenibile nelle due valli, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. L’obiettivo è la valorizzazione del potenziale paesaggistico del territorio e la creazione di una destinazione culturale transfrontaliera, proponendo un’offerta turistica integrata consultabile sul sito www.vermenagna-roya.eu

Un rilancio economico che passa quindi da turismo e infrastrutture, e che coinvolge tutti, amministratori, imprenditori o semplici cittadini. Un grande impegno collettivo per permettere agli abitanti delle valli, dopo quasi un anno dal tragico evento, di guardare avanti con fiducia.

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