Riforma delle pensioni in Francia, il confronto con l’Italia
Passaggio de 62 a 64 anni per chiedere la pensione, contributi portati a 43 anni nel 2027, la fine dei regimi speciali, (régimes spéciaux), salario minimo… che cosa prevede il progetto di legge istituito dal presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron che entrerà in vigore il 1 settembre 2023?
Qui di seguito i vari punti riguardanti la riforma delle pensioni in Francia:
- Il progetto di legge allunga da 62 a 64 anni l’età legale per accedere alla pensione. Questo sarà effettuato in modo graduale, entro il 2030;
- Per poter beneficiare di una pensione piena, il numero degli anni viene aumentato a 43 anni di contributi nel 2027. Per coloro che non li hanno potuti ottenere, la pensione rimane a 67 anni
- Viene adottato il dipositivo « carriere lunghe » per le persone che hanno iniziato a lavorare presto; i cittadini che hanno iniziato a 16 anni possono andare in pensione a 58 anni; tra i 16 e i 18 anni a 60 anni e tra i 18 e i 20 a 62 anni
- Sono previste delle deroghe per chi svolge lavori usuranti
- Aumento delle pensione minina, 1200€ lordi, per chi ha il massimo dei contributi
- Suppressione dei « regimi speciali » (régimes spéciaux), ovvero dei regimi pensionistici di alcune grandi aziende pubbliche i cui impiegati possono beneficiarne. Questi regimi offrono la possibilità di andare in pensione prima senza essere penalizzati sul piano finanziario
A fronte di questi cambiamenti nel sistema pensionistico francese, il sindacato CGT (Confédération Générale du Travail) sta organizzando delle manifestazioni, degli scioperi e scontri, ricorrenti, ai quali aderiscono sempre più partecipanti.
Nonostante ciò, sembra che ci siano delle similitudini tra l’Italia e la Francia.
I due Paesi si trovano a dover fare i conti con l’innalzamento dell’età per chiedere la pensione ; in Italia, l’età pensionabile corrisponde a 67 anni con 20 anni di contributi mentre in Francia, l’età rimane comunque sempre più bassa, tenendo presente il suo innalzamento a seguito della riforma.
Inoltre, sul fronte del costo delle pensioni e del Pil in un primo tempo nel 2040 e, a seguire nel 2060, sarà di 15.2% e 13.4% per la Francia e di 17.8% e 14.1% per l’Italia.
Altro parametro importante consiste nel fatto che in Francia ci sono 42 regimi pensionistici diversi fra loro, tra cui sono previste delle agevolazioni per alcune categorie di persone. In Italia le persone sono affiliate à l’INPS – Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – al quale quasi tutti i lavoratori fanno parte.