Quale turismo per la Costa Azzurra nel 2050 ?

Nel 2022, la regione contava 1,5 milioni di abitanti e ha accolto più di 10 milioni di turisti, avvicinandosi alle cifre record del 2019 con 13 milioni di visitatori. Questo crescente afflusso di visitatori, pur essendo economicamente vantaggioso, solleva preoccupazioni sui problemi ambientali e sociali causati dal turismo odierno. Esploriamo quindi la questione di come il turismo di massa e la tutela del pianeta possano coesistere in Costa Azzurra.

Gli scienziati, in particolare i geografi specializzati in turismo come Rémy Knafou e Jean-Christophe Gay, sottolineano la necessità di ripensare il modo in cui il turismo viene praticato per preservare il pianeta e sostenere l’economia locale. Il turismo è la prima industria mondiale e contribuisce al 10% del PIL globale. In Costa Azzurra, ha generato 7 miliardi di euro nel 2019 ed è vitale per l’economia locale, fornendo molti posti di lavoro diretti e indiretti.

Tuttavia, il turismo genera anche emissioni di gas serra, pari a circa l’11% delle emissioni francesi, tre quarti delle quali sono legate ai trasporti. I ritardi nello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie nella regione hanno portato a un numero crescente di vacanzieri che viaggiano in auto e in aereo, aggravando i problemi ambientali.

Il turismo ha anche un impatto negativo sugli ecosistemi marini, con le ancore delle barche che distruggono i fragili habitat marini, i rifiuti in mare e l’inquinamento delle navi da crociera. L’eccessiva frequenza minaccia gli ambienti marini e terrestri della Costa Azzurra.

Nonostante queste sfide, la Costa Azzurra ha una lunga tradizione turistica, che risale al XVIII secolo, e ha già vissuto diverse ondate turistiche. I ricercatori parlano della necessità di reinventare il modello turistico trovando soluzioni che preservino la stabilità economica e riducano l’impatto ambientale.

Marie Stutzmann, antropologa specializzata in transizione ecologica, propone approcci iperlocali per coinvolgere residenti, comunità e professionisti locali nella co-costruzione di un futuro sostenibile per il turismo. Misure come l’introduzione di quote per l’accesso a determinati siti sovraffollati, la riduzione del numero di voli e lo sviluppo di trasporti a basse emissioni di carbonio sono citate come possibili strade per il futuro.

Scienziati come Philippe Rosello dell’IPCC locale stanno lavorando a scenari per il turismo costiero regionale nel 2050 per sensibilizzare le parti interessate e trovare la strada migliore da percorrere.

Alla luce di queste sfide, gli scienziati e gli operatori del settore turistico sono invitati a impegnarsi fin da ora per sviluppare soluzioni innovative che consentano alla Costa Azzurra di diventare un modello mondiale di turismo responsabile e sostenibile nel 2050.

Le sfide del turismo locale spiegate in cifre

Tra il 1956 e il 2022, le presenze turistiche in Costa Azzurra si sono decuplicate (da circa un milione di turisti nel 1956 a dieci milioni nel 2022)

1.432.747 passeggeri all’aeroporto di Nizza nell’agosto 2022

679.000 tonnellate di CO2 (emissioni di gas serra generate da questi voli), equivalenti all’impronta di carbonio annuale di 76.000 francesi (poco più della popolazione di Antibes)

75.000 posti di lavoro diretti

Contribuisce al 15% del PIL locale (rispetto al 7,4% nazionale)

2° destinazione crocieristica al mondo

50% della flotta mondiale di yacht nella Regione Sud in estate

21,3% delle seconde case nelle Alpi Marittime (79% a Théoule) e 22,2% nel Var

L’85% dei posti letto turistici sulla costa si concentra nel Var.

In termini di cambiamento, il 65% dei francesi vuole evitare l’aereo e il 70% vuole viaggiare in modo più responsabile.

Nel 2022, la regione contava 1,5 milioni di abitanti e ha accolto più di 10 milioni di turisti, avvicinandosi alle cifre record del 2019 con 13 milioni di visitatori. Questo crescente afflusso di visitatori, pur essendo economicamente vantaggioso, solleva preoccupazioni sui problemi ambientali e sociali causati dal turismo odierno. Esploriamo quindi la questione di come il turismo di massa e la tutela del pianeta possano coesistere in Costa Azzurra.

Gli scienziati, in particolare i geografi specializzati in turismo come Rémy Knafou e Jean-Christophe Gay, sottolineano la necessità di ripensare il modo in cui il turismo viene praticato per preservare il pianeta e sostenere l’economia locale. Il turismo è la prima industria mondiale e contribuisce al 10% del PIL globale. In Costa Azzurra, ha generato 7 miliardi di euro nel 2019 ed è vitale per l’economia locale, fornendo molti posti di lavoro diretti e indiretti.

Tuttavia, il turismo genera anche emissioni di gas serra, pari a circa l’11% delle emissioni francesi, tre quarti delle quali sono legate ai trasporti. I ritardi nello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie nella regione hanno portato a un numero crescente di vacanzieri che viaggiano in auto e in aereo, aggravando i problemi ambientali.

Il turismo ha anche un impatto negativo sugli ecosistemi marini, con le ancore delle barche che distruggono i fragili habitat marini, i rifiuti in mare e l’inquinamento delle navi da crociera. L’eccessiva frequenza minaccia gli ambienti marini e terrestri della Costa Azzurra.

Nonostante queste sfide, la Costa Azzurra ha una lunga tradizione turistica, che risale al XVIII secolo, e ha già vissuto diverse ondate turistiche. I ricercatori parlano della necessità di reinventare il modello turistico trovando soluzioni che preservino la stabilità economica e riducano l’impatto ambientale.

Marie Stutzmann, antropologa specializzata in transizione ecologica, propone approcci iperlocali per coinvolgere residenti, comunità e professionisti locali nella co-costruzione di un futuro sostenibile per il turismo. Misure come l’introduzione di quote per l’accesso a determinati siti sovraffollati, la riduzione del numero di voli e lo sviluppo di trasporti a basse emissioni di carbonio sono citate come possibili strade per il futuro.

Scienziati come Philippe Rosello dell’IPCC locale stanno lavorando a scenari per il turismo costiero regionale nel 2050 per sensibilizzare le parti interessate e trovare la strada migliore da percorrere.

Alla luce di queste sfide, gli scienziati e gli operatori del settore turistico sono invitati a impegnarsi fin da ora per sviluppare soluzioni innovative che consentano alla Costa Azzurra di diventare un modello mondiale di turismo responsabile e sostenibile nel 2050.

Le sfide del turismo locale spiegate in cifre

Tra il 1956 e il 2022, le presenze turistiche in Costa Azzurra si sono decuplicate (da circa un milione di turisti nel 1956 a dieci milioni nel 2022)

1.432.747 passeggeri all’aeroporto di Nizza nell’agosto 2022

679.000 tonnellate di CO2 (emissioni di gas serra generate da questi voli), equivalenti all’impronta di carbonio annuale di 76.000 francesi (poco più della popolazione di Antibes)

75.000 posti di lavoro diretti

Contribuisce al 15% del PIL locale (rispetto al 7,4% nazionale)

2° destinazione crocieristica al mondo

50% della flotta mondiale di yacht nella Regione Sud in estate

21,3% delle seconde case nelle Alpi Marittime (79% a Théoule) e 22,2% nel Var

L’85% dei posti letto turistici sulla costa si concentra nel Var.

In termini di cambiamento, il 65% dei francesi vuole evitare l’aereo e il 70% vuole viaggiare in modo più responsabile.

Fonte : https://www.nicematin.com/faits-de-societe/destination-2050-comment-reinventer-le-tourisme-azureen-et-varois-a-lheure-des-limites-planetaires-861256

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