Il Parco Archeologico di Suasa
Lo sapevate che a Corinaldo potete trovare un parco archeologico con reperti romani? Nel territorio del Comune di Castelleone di Suasa, in contrada Pian Volpello, a circa 4 km dal centro di Corinaldo, si trova il Parco Archeologico Regionale della Città Romana di Suasa.

Sorta nella media valle del Cesano, su un’antica via di comunicazione fra la costa adriatica e i valichi appenninici, Suasa ebbe origine nel corso del III secolo a. C., in seguito alla conquista da parte dei Romani del territorio precedentemente occupato dalla popolazione dei Galli Senoni. Le fasi più antiche della sua storia restano ancora sconosciute; le ricerche archeologiche dell’Università di Bologna, qui avviate nel 1987 e tuttora in atto, non hanno ancora avuto modo di rivelarle. Si deve tuttavia pensare ad un modesto agglomerato, forse sede di un magistrato che amministrava la giustizia, a cui fece seguito un certo sviluppo urbanistico e monumentale nel corso del II secolo a. C. Ritrovamenti molto recenti attestano la presenza di case decorate alla maniera delle dimore dell’aristocrazia locale, delle città del Lazio e della Campania nello stesso periodo.
La città dovette conoscere un consistente sviluppo urbanistico verso la metà del I secolo a. C. A questo periodo appartiene la fase più antica della grande dimora di una famiglia senatoria, quella dei Coiedii, che poi conoscerà il suo massimo splendore agli inizi del II secolo d. C., sotto gli imperatori Traiano e Adriano. Questa domus, che raggiunge l’estensione di oltre tremila metri quadrati, comprendente un grande giardino con fontane e portici, ha restituito circa venti pavimenti a mosaico, alcuni dei quali di grande qualità ed effetto, oltre a parti di pitture parietali che ornavano le stanze di rappresentanza.
Nel corso del I secolo d. C. con molta probabilità venne costruito anche l’anfiteatro, non lontano dalla dimora dei Coiedii, uno dei più grandi della regione; tra l’anfiteatro e la domus è stato poi anche individuato il teatro, che tornerà alla luce nei prossimi scavi. Gli edifici pubblici sono in gran parte sconosciuti, ad eccezione di un vasto complesso con stanze rettangolari e portici, affacciati su una corte centrale scoperta e sulla principale strada della città che corre quasi al di sotto dell’attuale strada provinciale. Si tratta di un foro commerciale ritenuto il più grande delle Marche. A sud e a nord, ai lati della strada in uscita dalla città si allineavano le due necropoli: sono stati rinvenuti i resti di alcuni monumenti funerari in pietra della prima età imperiale, completamente spoliati nel corso dei secoli e numerose tombe a inumazione entro casse di mattoni o in tegole, che si datano successivamente alla fine del II secolo d. C.
In tempi e occasioni diverse, numerose sculture sono state rinvenute nell’area della città antica, molte delle quali sono andate disperse. Recentemente si è ritrovata una splendida testa marmorea raffigurante Augusto, appartenuta ad una statua dell’imperatore verosimilmente eretta dai suasani in un’area o in un edificio pubblico della città. Nel vicino centro abitato di Castelleone di Suasa, nel palazzo che fu residenza della duchessa Livia Della Rovere, è oggi ospitato il Museo Civico Archeologico “A. Casagrande” dove sono esposti, oltre agli oggetti rinvenuti in occasione degli scavi, gli splendidi affreschi parietali recuperati nella villa dei Coeidii. Essi rappresentano nell’intera Italia Centro-Settentrionale, un raffinato e raro esempio di pittura di stile pompeiano.