Firmato il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia
Il trattato di cooperazione tra l’Italia e la Francia, denominato ‘Trattato del Quirinale’ anche per l’intensa opera di mediazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato siglato oggi, venerdì 26 novembre, nel palazzo presidenziale del Quirinale (Roma) dal presidente francese Emmanuel Macron e dal capo del governo Mario Draghi, alla presenza del presidente italiano Sergio Mattarella.
Secondo i firmatari esso rappresenta “un passo in avanti verso una più completa integrazione europea” e sancisce quella che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito “amicizia profonda”.
“Da oggi siamo ancora più vicini”, ha affermato il premier italiano, Mario Draghi, in occasione della firma del Trattato del Quirinale con il presidente francese, Emmanuel Macron. “Noi, Italia e Francia, condividiamo molto più dei confini”, ha aggiunto.
Sicurezza europea, politiche migratorie e una nuova politica di bilancio europea rappresentano i tre punti cardine.
In concreto, il trattato si compone di 11 articoli operativi (più un ultimo contenente le disposizioni finali), riguardanti la cooperazione rafforzata tra i due Paesi su diverse tematiche tra cui: diplomazia e difesa, transizioni digitali e ambientali, cultura e istruzione, cooperazione economica, industriale e nello spazio.
L’accordo, inoltre, prevede l’instaurazione di un servizio civile comune per i giovani e lo “scambio” dei ministri tra Italia e Francia… una volta ogni tre mesi i ministri italiani e francesi prendano parte alle riunioni dei rispettivi esecutivi, sul modello del Trattato di Aquisgrana.
Il Trattato del Quirinale permetterà quindi ai due Paesi di avere un maggior peso in ambito europeo. La Francia e l’Italia sono la seconda e la terza economia della zona euro dopo la Germania. Insieme, esse rappresentano quasi un terzo dei cittadini dell’UE e del suo PIL.
Da sottolineare anche la reazione positiva degli Stati Uniti d’America riguardo in merito al trattato; essi vedono nella cooperazione italo-francese una saldatura dello schieramento Atlantico in contrapposizione alle tentazioni filocinesi – ovviamente in campo economico – della Germania.