Con Thales l’Italia e la Francia volano nello spazio
Il recente arrivo di Samantha Cristoforetti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha riacceso i riflettori sul ruolo che l’Italia ha ricoperto all’interno dell’ISS.
Cristoforetti prenderà parte alla missione scientifica Minerva, che consiste in una quarantina di esperimenti scientifici, di carattere molto differente tra di loro, che spaziano dalla fisica alle biotecnologie, fino ad arrivare alla biologia. Tra questi, vi sono 6 progetti italiani, messi in atto dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Non solo Cristoforetti, quando si parla di astronauti italiani e ISS bisogna citare pure il nome di un’altra istituzione nel campo: Luca Parmitano, che nel 2019 era diventato il terzo europeo e il primo italiano a ottenere il grado di comandante della ISS.
Ma l’Italia nell’ISS non è solo protagonista con le missioni degli astronauti. Infatti, diverse aziende italiane hanno contribuito alla costruzione, alla fornitura e alla realizzazione di materiali e componenti interni alla Stazione Spaziale Internazionale. La ISS, i cui primi elementi sono stati lanciati in orbita nel 1998, viaggia a più di 27 mila chilometri l’ora a poco più di 400 chilometri dal suolo. Con i suoi 100m per 80 m, la sua struttura è imponente e il suo equipaggio è variabile da 2 a 7 astronauti. Diverse aziende italiane, grazie alla loro competenza hanno contribuito alla realizzazione di diversi moduli pressurizzati che compongono la ISS e che permettono la vita a bordo.
Nello specifico, l’azienda Thales Alenia Space, azienda italo-francese leader nel settore delle tecnologie aerospaziali con una filiale operativa a Cannes, ha contribuito al 40% del volume abitabile e ha progettato e costruito la Cupola. Quest’ultima grazie alle sue sette finestre permette non solo la visione della Terra dalla ISS, ma anche la possibilità di controllare le passeggiate degli astronauti, le operazioni di attracco e il braccio meccanico della stazione spaziale.
Invece, la società Telespazio è stata responsabile del Laboratorio di Scienza dei Fluidi nel progetto europeo Columbus dal 2008 al 2014 e ha condotto, insieme ad un’altra azienda italiana, la Argotec, diversi esperimenti di biologia e fisica, durante la missione di Luca Parmitano nel 2020. Inoltre, numerose università e centri di ricerca italiani hanno gestito esperimenti di varia natura all’interno della ISS.
Questi risultati sottolineano come le aziende italiane siano all’avanguardia sia nelle tecnologie di ultimissima generazione e nell’ingegneria aerospaziale, sia per quanto riguarda il capitale umano, formato e tra i più apprezzati all’estero. Infine, bisogna sottolineare come gli ottimi risultati ottenuti dalla ISS, ma anche dalla Thales Alenia Space, dimostrano una volta di più come la cooperazione tra le varie società e i vari stati europei siano fondamentali per ottenere sviluppare progetti competitivi e all’avanguardia.