L’Italia diventa il primo investitore nella Regione PACA, sorpassando gli Stati Uniti

In un contesto di rallentamento globale degli investimenti internazionali a causa della crisi COVID-19, 77 progetti sono stati comunque conclusi nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Da marzo 2020 stiamo affrontando una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. Nonostante un calo delle decisioni di investimento del 17% rispetto al 2019 (anno record), sono emersi 77 progetti di investimento internazionale per un totale di 1.851 posti di lavoro creati e mantenuti grazie al supporto di attori regionali che hanno sostenuto le imprese straniere. In questo contesto, i settori Salute ed Energia hanno trainato particolarmente questa crescita.

L’impatto di questa crisi non è quindi neutro. Si manifesta, ad esempio, quest’anno con l’arrivo dell’Italia al primo posto degli investitori stranieri nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, sorpassando così gli Stati Uniti, da diversi anni in testa. La vicinanza geografica, tra le altre, spiega questa situazione in particolare. Per fare un confronto, questi due Paesi sono responsabili del 32% dei progetti e del 28% dei posti di lavoro, mentre la Germania e il Regno Unito registrano il 10% dei progetti.

“Il nostro territorio”, dice Renaud Muselier, Presidente della Regione PACA, “ha saputo attrarre questi investitori grazie ai suoi molteplici punti di forza, in particolare il posizionamento geostrategico tra Europa e Africa, il suo potenziale di innovazione, la qualità della sua formazione e del suo tessuto economico. Attrattività ed esportazione giocano un ruolo molto importante nel nostro piano regionale che mira a uscire dalla crisi economica il più rapidamente possibile e per questo abbiamo creato nel dicembre 2020 il Team France Invest Région Sud. Quest’ultimo riunisce tutti gli attori dell’ecosistema regionale e mira a supportare gli investitori nei loro progetti nella Regione.”

Più che mai, la ripresa richiede apertura e cooperazione internazionale. La Regione di Nizza e Marsiglia, con il suo ecosistema su misura, ne è l’esempio perfetto.

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