Francia, Germania e Italia fanno squadra nel campo dei lanciatori spaziali

Nel corso della conferenza ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che si è tenuta il 22 e 23 Novembre a Parigi, Francia, Germania e Italia hanno firmato una dichiarazione congiunta sul futuro quadro di utilizzo dei lanciatori europei.

Infatti, nel contesto dell’importante incontro di Parigi, a cui hanno preso parte gli Stati membri dell’Esa per decidere i programmi da finanziare nei prossimi tre anni, Bruno Le Maire e Robert Habeck, rispettivamente Ministri dell’economia francese e tedesca, in unione con Adolfo Urso, neoministro dello Sviluppo e del Made in Italy, hanno firmato una dichiarazione congiunta sul futuro quadro di utilizzo dei lanciatori europei. La sigla è avvenuta in occasione di un incontro svoltosi prima dell’apertura del vertice, alla quale ha partecipato il Ministro Adolfo Urso, che ha ereditato i poteri dell’ex ministro dell’Innovazione Vittorio Colao e che ha recentemente ricevuto la delega dal Governo Meloni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali.  

Come ha ricordato lo stesso Urso, l’intesa “riconosce la necessità di riequilibrare il modello che ha finora governato l’utilizzo dei due lanciatori europei, Ariane 6 e Vega C, in cui l’industria italiana svolge un ruolo protagonista”, dissipando i rumors secondo cui la Germania avrebbe sostenuto la Francia nello sviluppo di una nuova generazione di lanciatori spaziali Ariane 7 lasciando ai margini Vega (il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio).  

L’accordo è fondamentale poiché, come ha aggiunto il Ministro, “l’auspicio è una più ragionevole distribuzione di finanziamenti dell’Esa che tenga conto dei rischi assunti dal ‘prime contractor’ di Vega C e che garantisca il giusto ritorno all’intera filiera spaziale italiana e agli altri Stati membri che contribuiscono al successo dei due lanciatori”. 

Inoltre, i tre ministri hanno trovato un accordo per l’apertura del mercato commerciale europeo ai nuovi mini-lanciatori che, in futuro, potrebbero beneficiare di commesse istituzionali dell’Esa, quest’anno costretta a rivolgersi alla statunitense SpaceX nella realizzazione di due missioni scientifiche.  

Infine, i ministri hanno ricordato come l’intesa sia cruciale “nel contesto della futura strategia spaziale europea, al centro della ministeriale Esa, anche alla luce degli effetti causati al settore dal conflitto in Ucraina e per rispondere adeguatamente alla concorrenza americana e alla sfida cinese. Così si costruisce l’autonomia strategica europea su un settore in cui si decidono i futuri equilibri globali”. A tal proposito, Le Maire ha sottolineato la necessità di “fare squadra” e “essere uniti”, nonostante la concorrenza a livello europeo, contro le ambizioni di Cina e Stati Uniti. 

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