Commissione europea: a metà 2022 l’economia torna ai livelli pre crisi nell’Eurozona

Le previsioni della Commissione Europea definiscono «un’espansione stabile e sostenuta» , che recupera il colpo del 2020 grazie anche all’aiuto dei fondi del recovey Plan. Infatti, secondo le stime, l’economia europea crescerà del 5% quest’anno e nei prossimi due dovrebbe far segnare rispettivamente un +4,3% e un + 2,5%.  

In testa alla locomotiva della ripartenza vi è l’Italia che, dopo decenni di latitanza, fa un balzo iniziale senza precedenti, con un +6,2% previsto per il 2021 e un +4,3% del 2022 e +2,3% nel 2023. Un incedere che, secondo le stime del ministro dell’economia Daniele Franco, dovrebbe portare l’Italia a recuperare i livelli dell’era pre-Covid. 

Tanto vento di crescita non cancella però le nubi all’orizzonte. Infatti, non si possono certo dimenticare i rischi dovuti alle strozzature nelle catene di approvvigionamento e dall’aumento dei prezzi dell’energia che colpirà famiglie e imprese in tutta Europa. La Commissione ha rimarcato come l’occupazione rimane un punto fondamentale: “la carenza di manodopera in settori specifici, in parte legati al disallineamento delle competenze, è destinata a ostacolarla nonostante la debolezza del mercato del lavoro”. Infatti, come segna l’Istat, solamente in Italia, su 465mila assunzioni, le imprese faticano a reperirne 179mila per mancanza di candidati o di preparazione.  

Tra i rischi, il Commissario agli Affari economici Gentiloni invita a non sottovalutare anche le recrudescenze della pandemia, che bussano alla porta degli stati in via di ripresa e fanno suonare gli allarmi di nuovi lockdown. Inoltre, come sottolinea lo stesso Gnetiloni, nel caso specifico dell’Italia le difficoltà si amplificano di fronte alla presenza dei rischi politici legati alla continuità nell’attuazione del Recovery Plan. 

Cionostante, i numeri offrono una panoramica inedita per il triennio 2021-2023: grazie soprattutto al super rimbalzo di quest’anno, Roma crescerà a ritmi più veloci della media dell’Eurozona, cumulando un +13,3% di Pil contro il +12,1% dell’area, staccando anche la Francia (+13,1%). Però, dato che il danno provocato dal Covid in Italia è stato più pesante, a fine 2023 la produzione italiana dovrebbe attestarsi 3.2 punti sopra il dato 2019, mentre nell’Eurozona lo scalino sarebbe di 4.7 punti, con Germania e Francia che farebbero meglio di noi, segnando entrambi un +3,9%. 

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